Ci sono alimenti, come il pesce, e o prodotti per la cura del corpo che rilasciano dosi di mercurio ben più consistenti di quelli rilasciate da una otturazione in amalgama dentale. Quindi è necessario sostituire queste otturazioni metalliche con altri materiali privi di mercurio?
L’amalgama è un materiale utilizzato nel trattamento delle carie per riposizionare il tessuto dentale cariato rimosso dal dentista.
Ma esattamente cos’è l’amalgama? Si tratta di una lega metallica composta principalmente da argento ottenuta attraverso la vibrazione di una capsula, contenente i diversi metalli tra cui il mercurio grazie al quale è possibile la fusione dei vari metalli presenti.
Nel recente decreto entrato in vigore il 1 luglio 2018 viene indicato che non è possibile posizionare l’amalgama dentale in vicinanza di altri restauri metallici, al fine di evitare rischi di corrosione; evitare per prudenza la posa e la rimozione dell’amalgama in pazienti con allergia per l’amalgama, gravidanza, allattamento, bambini sotto i sei anni d’età, pazienti con gravi nefropatie; in caso di sopravvenute reazioni locali, in particolare di lesioni lichenoidi in vicinanza di un amalgama, o nei casi, sicuramente accertati, di allergia a tale materiale, è indicata la rimozione dell’otturazione.
Tuttavia numerosi studi indicano come la quantità di mercurio contenuta nelle otturazioni in amalgama presenti nel cavo orale, anche nel caso in cui fossero presenti tali otturazioni in tutti i denti, non sia sufficiente per produrre effetti avversi sulla salute generale.
Quindi è necessario sostituire queste otturazioni metalliche con altri materiali privi di mercurio?
Se l’otturazione si trova in buone condizioni, se viene mantenuto il sigillo marginale con le pareti rimanenti del dente e se non vi è infiltrazione cariosa non è necessaria la sostituzione.
Spesso però, a causa del caratteristico aumento volumetrico sofferto dall’amalgama con il passare degli anni, si producono delle fratture a carico del dente che quindi rendono necessaria la sostituzione dell’otturazione.